Il blog del ritorno dell’Aquila

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Torniamo a parlare di Università.
Sembra che con l’arrivo dell’estate qualcosa si stia muovendo. In positivo finalmente.

Per prima cosa: la Reiss Romoli. Dopo un tira e molla veramente senza precedenti, fra smentite, conferme, date fissate e poi cadute nel nulla, la Regione, che era ospitata presso la struttura della scuola di formazione, ha deciso.
A partire dal 1 luglio, la sede della Reiss Romoli verrà consegnata al Rettore, che sta decidendo in questi giorni la destinazione della struttura.

Un plauso va invece al Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia Giannino Di Tommaso, tenace e testardo nella richiesta dell’ex carcere minorile. Così seguìto da meritarsi anche un gruppo su Facebook. E alla fine ce l’ha fatta: è notizia di ieri che la Facoltà di Lettere e Filosofia ha ottenuto le strutture della Giustizia Minorile.
E un pò mi viene da sorridere, se penso al fatto che quando ero all’università, per seguire tutte le lezioni della mia Facoltà dovevamo correre da un Palazzo all’altro. Camponeschi, Carli, Centro Linguistico, Via Verdi, Via Assergi, Don Bosco. Ora una unica sede per Lettere.
E’ un ottimo auspicio per il prossimo anno accademico

Domani torna. E sì, ne sentivamo la mancanza, soprattutto dopo che la scorsa volta se ne era andato così di corsa, senza nemmeno salutarci. E ora che siamo sfrattati dalla GdF,  non vedo nemmeno una possibilità di conferenza stampa finale. Quindi toccherà corrergli dietro. Come sempre.
Presenza annunciata all’Università alle 11, in occasione della consegna da parte di Farmindustria, di una tensiostruttura per le attività di Ateneo. Presenti un pò tutti…siamo sicuri sarà presente anche lui?
Poi appuntamento alle 16 alle 99 Cannelle, per la cerimonia dell’Acqua che apre i Giochi del Mediterraneo.
Già, ci sono pure quelli in Abruzzo in questo periodo. Tra ritardi e dimissioni si è parlato di una vera e propria maledizione dei Giochi del Mediterraneo, ma alla fine il 25 giugno è arrivato, e gli hotel aquilani si sono dovuti dare una mossa nel rimettere a posto le loro strutture anche per ospitare i partecipanti ai Giochi del Mediterraneo.
Ma mi sa che non saremo gli unici ad aspettare il Primo Ministro: date uno sguardo qui, c’è anche Nonna Valeria in attesa.

Week end di voto.
Oggi mi è arrivato un sms che mi “invita” a votare l’unica rappresentante abruzzese alle Europee.
Tra l’altro, di Sulmona, ridente cittadina della valle Peligna che dopo non essere riuscita ad entrare nel “cratere” ora fa manifestazioni di piazza per chiedere l’annessione alla Provincia di Pescara. Politica.

Dicevo. Week end di voto.
Qui al campo di Coppito se ne parla, nonostante tutto. E chi ne parla sono i volontari, che mi fanno vedere la comunicazione del Prefetto con la quale gli si nega il diritto di poter votare qui all’Aquila.
“E’ stata respinta” si legge ” la proposta” e si invita a provvedere “in maniera autonoma”.
Significa che volontari che stanno aiutando e dando una mano per spirito di solidarietà e, appunto, volontariato, devono rinunciare ad essere anche “cittadini”.
Significa che se io, volontario, volessi fare il mio bravo compito di cittadino (ammesso che me ne sia rimasta la voglia), dovrei lasciare per mezza giornata (se mi va bene) il campo dove dò una mano, tornare a casa, votare e tornare al campo.
In maniera autonoma. E ovviamente a spese mie.
Senza considerare la provenienza di tutte queste persone. Non si parla di provincia, non si parla nemmeno di Roma.
E’ incredibile il numero di Siciliani, Sardi, Calabresi, Veneti e Friulani che stanno dando una mano a questa città.
E quindi non è concepibile nè la “mezza” giornata di viaggio, nè i 10€ di benzina.

E per fortuna che sono Europee. Un cittadino belga in Italia può votare per la costituzione del Parlamento Europeo. Un italiano in Grecia può fare altrettanto.

Un volontario all’Aquila no.

Certe volte ti capita di guardarti intorno, in questa città piena di divise e accenti “stranieri” e ti viene la voglia di riaffermare la tua identità aquilana. Forse anche perchè hai timore che te la portino via, o che la si possa lavare via a forza di scosse, pioggia, acqua di mare.

E allora ti dici no.
Ji tenga parlà aquilano, perchè quessa è la lengua mè.
Vojo torna a fà lo struscio pe ju Corso perchè quiju è ju Corso mè.
Vojo tornà a ji locali mè. Ah,quanto me manca Ju Boss.

Con le persone che ho conosciuto in questi giorni del Campo di Coppito Università, l’argomento che  ci ha unito 7 volte su 10 è stato: ma ju Boss, come sta? E sì, perchè in quel campo si continua a respirare l’aria degli studenti, di quelli che prima o dopo un esame andavano a festeggià a ju Boss, di quelli che facevano la festa di laurea nella cantina più famosa dell’Aquila. Ma anche di quelli che hanno vissuto ju Boss nei momenti più diversi della loro vita: chi ci è entrato una sola volta e poi traumatizzato da urla e fare casereccio non ci ha messo più piede.
E chi invece, la prima volta che ha sentito quell’atmosfera, non ha più abbandonato quel tavolo sbilenco, le sedie mezze rotte…e la focaccia con la frittata.

Il 6 aprile, ore 7.00, ero alla Fontana Luminosa: cominciava a quell’ora la mia scoperta amara e dolorosa dei danni delle 3.32, ed il mio essere inviata 24 h/24 dalla città del terremoto. Ma ricordo di aver visto proprio lì, in mezzo alla rotonda, uno dei ragazzi del Boss. E la prima domanda è stata: ma ju Boss, come sta? Anche allora, quando ancora non mi rendevo conto di tutto quello che c’era stato, ju Boss era un punto di riferimento. Come Collemaggio, come il Castello.
E oggi mi sono ritrovata a raccontare ad un giornalista in sala stampa – dopo una conferenza stampa inutile del Premier – cos’è il Boss.
Lui, bolognese, ascoltava rapito e chiedeva sempre più cose, dato che, essendo all’Aquila da quel 6 aprile, aveva sentito parlare così tanto del Boss che gli sembrava di esserci andato chissà quante volte.
Ma come si fa a raccontare questo?

e pure questo succedeva…

Mi sto preparando per la manifestazione di domani alla Fontana Luminosa, per riprenderci il centro storico. Ed il pensiero che si possa riaprire presto il tratto che va dalla Fontana Luminosa alla Villa è stato un tutt’uno col Boss.
E allora, per la gioia di tutti…ecco come sta ju Boss mò.

Grande Boss!

In attesa di mangiare pesce nell’ottima mensa dell’Università di Coppito..oggi si spulcia un pò il web…ed escono fuori strane ed interessanti similitudini, accostamenti magari azzardati, ma veri.

Il primo è L’Aquila, provincia di Bagdad : il titolo è emblematico per quanto forte, ma raccoglie quel clima di pattugliamento forzato militare che si vive ogni giorno.
Giusto stamattina parlando con i 3.32 mi è stato detto che volevano fare un’assemblea pubblica nella tendopoli del Globo…ma che gli è stato vietato perchè avrebbero turbato “l’equilibrio psichico” degli aquilani…

Sistema Baghdad. Ci sono le zone rosse, c’è la “green zone” ultra protetta del polo amministrativo militare di Coppito, pattugliamenti, posti di blocco ovunque e sorveglianza aerea notturna. Si sta affrontando questa emergenza causata da una catastrofe naturale come se si fosse in guerra, anzi come se si gestisse un’occupazione militare.

Con un’ottima riflessione in vista del G8
Ma c’è qualcun altro che le distanze inizia a prenderle. Si tratta di molti dei politici locali del centrodestra, addirittura di alcuni eletti nelle liste di Forza Italia, che, messi sotto pressione da parte dei propri elettori, si stanno sempre più numerosi associando al coro di protesta contro il decreto e la militarizzazione del territorio(…)
Reggerà questo castello di carte fino al G8? Sì, se la militarizzazione tiene (e segnali contrari arrivano anche dall’interno delle forze dell’ordine e dei Vigili del fuoco). Sì, se i “ribelli” del Pdl si riallineeranno dopo una bella ramanzina da parte del partito “d’azienda, di governo e di lotta” nato dalla fusione di An e Forza Italia. Sì, se non si verificherà qualche incidente nelle tendopoli facendo franare l’ordine pubblico.

Il secondo riguarda un esperimento socio-psicologico sugli aquilani…di studio e di aiuto da parte di tutti quegli psicologi che da dopo il 6 aprile stanno lavorando qui all’Aquila, cercando di dare una mano. Su Psychomedia alla voce psicologia del’emergenza potete trovare tutti i reportages scritti finora..ne sono 7. E ho scoperto che la SPT, la sindrome post traumaica, inizia 2-3 mesi dopo l’evento.
Vi eravate convinti che già ci eravate dentro eh? ..e invece deve ancora arrivare…

E poi l’ultimo..per farci due risate. Il dialogo tipo fra due aquilani sulla costa.
Non ve lo perdete e soprattutto…poi non dite che gli aquilani sulla costa non sono impegnati!

Università, 22.30. Il blocco 1 di Coppito è insolitamente affollato.
Ragazzi stranieri, studenti che preparano gli esami, pochi su Internet…e tanti sui libri. Con le coperte e il pigiama, proprio come si fa a casa quando sai che devi fare nottata per poter fare l’esame fra pochi giorni.
Fuori i volontari delle Misericordie parlano, scherzano…ma piano, per non disturbare chi studia.

Sembra una grande famiglia qui. E quasi quasi non ti accorgi che poi, quando hai finito di studiare, torni a stare dentro una tenda.
Qui i volontari si alternano, un gruppo alla settimana.
Chi ha fatto tutte le emergenze, chi è alla sua prima.
Chi si è preso una settimana di licenza al lavoro pur di venire qui.
Chi è venuto con la macchina appena ha saputo del terremoto. E magari ancora non ritorna a casa da quel 6 aprile.
Ed è incredibile il numero di ragazzi che proviene da zone di “emergenza”. Non mi piace chiamarle terremotate. E allora c’è l’Irpinia, la Sicilia, il Molise.
Ed è ancora più incredibile pensare che tanti di loro sono qui perchè la Regione Abruzzo – ebbene sì, proprio gli Abruzzesi forti e cortesi – li ha aiutati nel loro paese. Come a San Mango sul Calore, in provincia di Avellino. Dove il Municipio, distrutto nel 1980, è stato un dono della Regione Abruzzo.

Chi scavando, chi ricostruendo, chi ascoltando. Ma eravamo lì.

E se sicuramente la religione non è una delle mie convinzioni più solide, quando vedo questi ragazzi che sotto quel triangolo celeste e giallo hanno scritto Misericordie, allora penso che un qualche senso di responsabilità e convinzione nelle loro scelte lo devono avere.
“Io sono qui perchè voglio portare aiuto, senza parlare. Ma ascoltando” mi dice un Governatore delle Misericordie (un “capo” di ogni gruppo di volontari, mi si spiega). Già, perchè alla fine sempre di Protezione Civile e di inquadramento simil-militare si parla. Ma blando.

E allora ti può capitare che ti siedi fuori a prendere una boccata d’aria. E dopo due minuti ti circondano i volontari. Chi con una battuta, chi con una birra, chi cantando.
Tornando dalla Villa oggi, dove c’è stata una conferenza dei 49 sindaci del cratere, ho incrociato un gruppo di clown che veniva dalla tendopoli di Collemaggio. E saluti, e risate.

E allora finisci anche per affezionarti a quella presenza. Perchè  è discreta, perchè non ha una divisa militare, perchè non va in giro con i lampeggianti. Perchè non ti chiede il pass qualsiasi movimento tu faccia. Ma sta lì, a darti una mano se ne hai bisogno. Senza chiedere e senza farti sentire esilitato.

E allora…allora ti rendi conto che quello di cui hai bisogno è una faccia nuova, che ti porti quella boccata d’aria da fuori che tu non sei più abituato a respirare. Ma sempre mantenendo la tua dignità. Perchè le gambe per camminare le abbiamo ancora.
E sposo in pieno un pensiero che un mio amico, Gianluca, ha postato sul suo Facebook…e vi riposto.

IL VOLONTARIATO….COS’E’?
Yesterday at 20:18

Nei momenti di difficoltà ho sempre provato a fare di tutto, a dare l’anima, senza aspettare riconoscimenti, senza aprire la coda come un pavone davanti a niente e nessuno….PERCHE’ SENTO CHE DEVO E VOGLIO FARLO…punto e basta.
Purtroppo ho avuto modo di capire che non è così per tutti, le nostre zone sono motivo di passerella per qualcuno, per dire in giro “SAI SONO STATO IN ABRUZZO…CHE TRISTEZZA……QUELLA POVERA GENTE….IO MI SONO ROTTO/A IL CULO PER LORO…” addirittura so di qualcuno che vuole un certificato dalla regione per esporlo in casa e pavoneggiarsi con gli amici….o se volete tagliamo la testa a qualcuno, anche la mia, e la mettete esposta in sala, basta dirlo!
Pronti a foto di spicco, a interviste da superuomini/donne……. MAH….a prendersi meriti magari acquisiti da altri che però rimangono in silenzio, umili…..eh vabbè, grazie a Dio non siamo tutti uguali. (….)
E voi che siete veri volontari, lo sapete dentro di voi, lo sapete per quello che vi abbiamo dato e ci avete dato, rimanendo in disparte, ammazzandovi per qualcuno che nemmeno conoscevate fino a qualche ora prima…..
VI VOGLIO BENE (E QUESTO VI VOGLIO BENE, E’ RIVOLTO A TE, A TE E A TE, ANCHE A L’ALTRO, SI PURE A TE….LO SAI DENTRO IL TUO CUORE CHE LO DICO PROPRIO A TE, ORA STA A TE CAPIRLO)
Oh che nessuno se ne abbia a male, altrimenti sono pronto a fargli un attestato CHE NON E’ RIVOLTO PROPRIO A TE QUESTO SFOGO!
BUONA CENA A TUTTI DIRETTAMENTE DA “VIA BENELLI N°1” FOR EVER!

Volontari.

La mia prima conferenza stampa aquilana col Premier. Flash, traduttori, telecamere, niente di nuovo rispetto a Roma. Se non fosse stato per il luogo, dato che mai avrei pensato di vederlo il Premier all’Aquila. Figuriamoci una conferenza stampa.
Presente anche il Presidente dell’UE Barroso, si inizia subito con i fondi destinati dalla UE per l’emergenza terremoto.
Escono fuori belle cifre….finalmente dall’UE qualche cifra, almeno.
480 milioni di euro dal Fondo Europeo di Solidarietà, con il cambiamento del  regime di aiuti di Stato,  e 140 milioni dal Fondo di Sviluppo Regionale 207-2013. Poi, alla fatale domanda “ma la zona franca si farà o meno?”…glissa pure Barroso, dopo la Hubner…mi sa che per sta zona franca non c’è niente da fare…

Ma lo show arriva quando Barroso lascia il tavolo della conferenza stampa e iniziano le domande sugli “affari italiani”.
Vedi Mills, vedi Noemi. Ed è un crescendo di accuse.
“Una sentenza scandalosa e contraria alla realta’.Quando il processo riprenderà’ con altri giudici dimostrerò la mia totale estraneità, ma con questi giudici non si puo’ fare. Questa opposizione sconfitta sul piano delle cose concrete e’ completamente annullata si attacca a cose di questo tipo come gia’ fatto in passato in modo vergognoso sulle veline che non sono mai esistite”
Già, le veline. E allora si passa a Repubblica e a Gianluca Luzi, il cronista inviato di Repubblica, che chiede al Premier se risponderà alle 10 domande sul caso Noemi. Da lì un crescendo di accuse, nonchè di tono di voce…
“Dopo la  mia partecipazione a quella festa di quella ragazza, lei e’ stata bersagliata in modo inaccettabile dai giornali”. Qualche giornale e’ andato anche a vedere le proprieta’ immobiliari che i genitori le hanno intestato negli anni. E’ una cosa veramente vergognosa. Io mi vergogno per questi giornali nel leggere queste cose, con delle interviste inventate e con qualche risposta inventata di sana pianta”. E poi: ” C’e’ stato il peggio e di piu’. Che vergogna, che vergogna, che vergogna”, ha ripetuto Berlusconi. Lasciando la sala.

Già. Che vergogna.

E siamo arrivati alla quarta puntata di questa never ending story che riguarda l’Università dell’Aquila.

Dopo gli annunci, i disannunci, le agenzie negate, gli accordi proclamati e poi la rettifica della proclamazione dell’avvenuto successo dell’accordo, la “bomba” scoppia sabato.
Il 17 infatti c’è stata una riunione alla GdF coordinata da Guido Bertolaso e dal prefetto dell’Aquila Franco Gabrielli, alla presenza del Rettore dell’Università, del Sindaco dell’Aquila, della Presidente della Provincia dell’Aquila e dei rappresentanti della Regione, della Telecom e della Tils. Insomma, tutti i soggetti competenti e responsabili del futuro dell’Università.
Nei prossimi giorni potrebbero iniziare i sopralluoghi alla struttura che ospita la Reiss Romoli, per fare in modo che a partire dal 1 giugno l’attività didattica universitaria possa ricominciare anche lì.
Ma il condizionale e i dubitativi sono d’obbligo.
Visti infatti i precedenti, non resta altro che aspettare una comunicazione ufficiale dall’Università..e incrociare le dita.

Intanto all’Università – blocco1 di Coppito – la vita sembra non essersi mai fermata. Parcheggi che non si trovano, prese della corrente per i pc tutte occupate, distributori in pieno funzionamento. Se qualcuno non sapesse di quel maledetto 6 aprile, potrebbe pensare, entrando dal piazzale, che nulla sia cambiato.
E’ una bella sensazione quella di vedere tutti gli studenti ai pc, alle segreterie, per chiedere di esami, di lezioni, di bandi.
A proposito, sono usciti da poco i risultati dei bandi per l’assegnazione degli ausili informatici, bando che aveva suscitato non poche polemiche (giustamente secondo me). Verranno consegnati da martedì a venerdì i pc, da giovedì a lunedì (sclusi sabato e domenica) le internet keys.

Oggi sentivo dei ragazzi parlare, fuori dall’Università, delle sedi distaccate. “Ma se mi devo laureare in Ingegneria lasciando l’Aquila, me ne devo andare ad Avezzano? Tanto vale andare a Roma.” Già. Esiliati dalle proprie sedi, dalla propria città. E ora costretti a seguire in massa quello che era un trend in atto da non so più nemmeno quanti anni a questa parte.

Il Rettore di Orio ha pubblicamente smentito di essere giunto ad accordi con i titolari della Reiss Romoli, dopo il bailamme di notizie e lanci di agenzia che davano il centro di forazione come ormai prossima sede universitaria. Nonostante fosse attesa per questa settimana la tanto sospirata risposta da parte di un pò di tutti – Bertolaso, Reiss Romoli e chi più ne ha più ne metta – non è arrivata.
E però sono tornati a farsi sentire i ragazzi dell’Udu, con quella che è la richiesta più lapalissiana e lampante del mondo. Tanto semplice…da non venire presa in considerazione. Perchè la scuola della GdF , in quanto scuola, non può ospitare una parte dell’Università? Forse siamo ingenui nel richiedere questo provvedimento. Forse, come ha detto il Rettore nella sua conferenza stampa di martedì, non siamo stati abbastanza bravi nel prendere manu militari possesso della scuola. Fatto sta che i giorni passano, le promesse volano. E i fatti sfuggono.

Di seguito, l’appello dell’Udu.
Oggetto: Udu si appella al Presidente del Consiglio Berlusconi e al Sottosegretario Bertolaso per concedere una parte della Scuola della Guardia di Finanza all’Università dell’Aquila

L’Unione degli Universitari dell’Aquila si appella al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al Sottosegretario alla Protezione Civile Guido Bertolaso, affinchè una parte della Scuola della Guardia di Finanza di Coppito sia concessa all’Università dell’Aquila.
Tale struttura, ritenuta idonea per ospitare il prossimo G8, ha tutte le caratteristiche per risolvere nel medio termine l’emergenza che sta affrontando L’Ateneo.
La disponibilità all’interno della scuola di aule, alloggi e impianti sportivi, infatti, non solo permetterebbe ai corsi di laurea di non doversi spostare dalla sede aquilana, ma offrirebbe locali attrezzati e sicuri per gli studenti. Tutto questo in attesa della realizzazione di nuovi edifici già in cantiere (blocco aule di Coppito, San Salvatore e stabili in località Cansatessa) e della ristrutturazione di quelli esistenti.
Si tratterebbe, quindi, di una condivisione temporanea di spazi e strutture della Scuola. Nell’occasione si potrebbero anche mettere a sistema e valorizzare le conoscenze in ambiti culturali comuni.
Gli studenti sono convinti che questa soluzione possa fermare in maniera decisiva la diaspora dei corsi di laurea, in vari centri dell’Abruzzo e delle regioni limitrofe, offrendo una risposta credibile, in tempi brevi, in termini di strutture e residenzialità. L’attuale delocalizzazione, nei fatti, sta creando enormi disagi agli studenti, soprattutto a quelli fuori regione.
L’Udu L’aquila, come già ribadito in diverse occasioni, dopo i tragici eventi dello scorso 6 aprile, ritiene indispensabile che gli attori istituzionali coinvolti percorrano tutte le strade possibili per garantire la permanenza dell’Università a L’Aquila, con tutto il suo portato di cultura e socialità. Per permettere davvero la rinascita della città.
Per questo ci appelliamo in maniera forte al Presidente del Consiglio Berlusconi, al Sottosegretario Bertolaso e a tutte le Istituzioni, per fare in modo che la la Scuola della Guardia di Finanza possa ospitare l’Università, permettendo a tutti i corsi di laurea dell’Ateneo di essere all’Aquila da settembre.

Risvegliarsi la mattina con il camper che balla non è una bella sensazione. Soprattuto se la terra ti sveglia non con una, non con due,ma con tre scosse. Con intensità calante, sia chiaro. Ma non è una bella sensazione.
Stamattina il Gran Sasso ha vinto questa personalissima sfida con Sirente-Velino, Aquilano, Valle dell’Aterno e con la neo-svegliata Marsica, che ha gettato l’altro ieri nel panico Avezzano e dintorni.

Non so che pensare.
Cosa pensare dopo che i sismologi internazionali, riuniti alla GdF, hanno affermato che se fossero cittadini aquilani e avessero la casa agibile già vi dormirebbero dentro.
Cosa pensare dopo che lo stesso gruppo ha ripetuto ” I terremoti non si possono prevedere, e anche Giuliani l’ha detto”
Cosa pensare dopo che Berlusconi ha affermato che entro il primo novembre ci saranno case per tutti gli sfollati.

Ci sentiamo un pò sballottati. Non dalla terra, sia chiaro.
Ma da tutte quelle frasi, quelle prese di posizione, quelle manifestazioni di intenti chiare, limpide e lasciate lì.
Date uno sguardo al sito di reteaq ,nella parte  in basso a sinistra. C’è la cronistoria delle affermazioni politiche sulle case agli Aquilani. Forse solo se si leggono nero su bianco ci si rende conto di quanto le bocche si riempiano con le parole terremoto, L’Aquila, sfollati.

Anche oggi ha fatto caldo, ma sono stata nella tendopoli di Roio, sotto ad Ingegneria. Tra il fresco dei pini (che stanno tagliando lungo la strada che porta a Monteluco…le vecchie abitudini non crollano mai…) e l’aria pura il pomeriggio è passato veloce, nei vialetti che portano i nomi dei Santi. E i bambini con le bici a fare slalom fra gli alberi, fuori dalle recinzioni del campo, e le ragazze a prendere il sole.

Questa è la cosa che non capiscono gli altri, i non-Aquilani. Noi non siamo arrabbiati con la terra. Forse dovremmo, sicuramente potremmo. Ma questa terra è nostra, con il suo caldo secco, l’aria frizzante, le nostre montagne che ancora hanno la neve, il gelo la notte e i colombi il giorno che ti svegliano con il loro canto…anche se alle 4.30. C’è da pensare se anche loro non abbiano il fuso orario impostato sull’UTC, come l’Ingv.

Noi siamo arrabbiati con le parole. Vorremmo non dover parlare più, non dover ricordare più, piuttosto non voler ascoltare più. Perchè dopo l’euforia iniziale ora tutto scema, le promesse si fanno fioche, le notizie sui giornali cominciano a ristagnare. Non è la prima volta che anche sui giornali locali leggo notizie date dalla TV locale 4-5 giorni fa, o dagli altri giornali anche 1 settimana fa.

E poi ancora promesse. Dal Coni 20 milioni di Euro. A tasso zero. No, a fondo perduto. No, forse a tasso zero e a fondo perduto.

Parole. Spero solo che domattina non mi risvegli un’altra scossa. Altrimenti potrei avvelenare la Hubner.

E comunque…Il Rettore Di Orio è arrivato ad un accordo con i proprietari della Reiss Romoli, che verrà puntualizzato nelle prossime ore.  Tanto per dire…chi fa le parole, e chi i fatti. Che si sappia.